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Trento, 1 febbraio 2011 
Sul concorso indetto dall'associazione dei cacciatori trentini
per guardiacaccia

Interrogazione a risposta scritta presentata da Roberto Bombarda
consigliere provinciale dei Verdi e Democratici del Trentino

Da alcuni giorni l’Associazione dei cacciatori trentini ha indetto un concorso per titoli ed esame colloquio per la figura professionale di guardiacaccia. Nel bando non è precisato il numero dei posti messi a concorso, anche se si può presumere che si tratti della copertura dei posti rimasti scoperti dopo che alcune guardie hanno raggiunto l’età pensionabile.

Nei rapporti tra la Provincia di Trento e l’Associazione, confermati anche nell’ambito del piano faunistico recentemente approvato, l’Associazione ha assunto un ruolo di ente gestore, mentre per quanto riguarda la vigilanza in senso proprio, essa è demandata agli organi di controllo della Provincia, in particolare al Corpo forestale provinciale. Dovendo assumere un ruolo tecnico, anziché di vigilanza, l’Associazione dei cacciatori dovrebbe dunque progressivamente incardinare al proprio interno un numero crescente di esperti dotati di laurea idonea ed esperienza professionale, come ad esempio biologi, naturalisti, eccetera. Nel bando, invece, l’unico requisito richiesto è il diploma di scuola media superiore, associato al porto d’armi oppure dal possesso di abilitazione all’esercizio venatorio. Però ci sono decine di giovani trentini, laureati in scienze attinenti la gestione della fauna, che non hanno ne’ il porto d’armi, ne’ il “patentino” di cacciatore, però potrebbero svolgere benissimo la funzione di tecnico esperto presso l’Associazione dei cacciatori. Ciò anche in considerazione del fatto che, se formalmente il datore di lavoro è un soggetto privato, l’inquadramento professionale e l’incarico di lavoro derivano in forza di un protocollo tra pubblico e privato (il privato cioè svolge una funzione pubblica per conto della Provincia) e pure i soldi per l’assunzione di questo personale sono di provenienza del bilancio provinciale, appartengono dunque all’intera collettività. Appare dunque evidente qualche contraddizione: l’Associazione cacciatori che dovrebbe assumere tecnici al posto delle guardie di fatto non coglie l’occasione del pensionamento di alcune guardie per rinforzare i ruoli tecnici, a meno che non intenda affidare a persone assunte in qualità di “guardie” compiti che sarebbero di competenza di personale laureato, scelto però escludendo a priori i non cacciatori.

Questo argomento si innesta su un altro: la funzione di vigilanza spetta al Corpo Forestale provinciale, ma è ben noto che questo è attualmente sottodimensionato rispetto ai già numerosi e gravosi compiti. Nonostante la Giunta  abbia correttamente stabilito un rafforzamento del Corpo, con un potenziamento delle stazioni che dovrebbero poter contare su un organico minimo di quattro agenti, in realtà vi sono attualmente alcune stazioni sottodimensionate. Così, con i soldi pubblici stanziati per la vigilanza, anziché dare la precedenza al completamento dei quadri organici della Forestale si finanzia l’Associazione cacciatori che, anziché assumere laureati per i nuovi compiti tecnici gestionali, personale che potrebbe anche essere privo di porto d’armi, assume nuove guardie per svolgere un compito che non è più di sua competenza.

Ciò premesso si interroga il Presidente della Provincia per sapere:

1. se sia a conoscenza del bando di concorso indetto dall’Associazione dei cacciatori trentini ed in caso affermativo se sia a conoscenza di quante nuove guardie saranno assunte e con quali compiti;

2. se non ritenga che compito dell’Associazione dei cacciatori, visto che utilizzano prevalentemente risorse pubbliche, debba essere quello della gestione anziché quello della vigilanza e se in quest’ottica non ritenga che i tecnici da assumere possano anche non essere provvisti di porto d’armi e licenza di caccia;

3. se non ritenga prioritario coprire tutti i posti del Corpo Forestale prima di destinare risorse pubbliche al completamento degli organici di associazioni private che peraltro sono state sollevate dai compiti di vigilanza;

4. quale sia ad oggi la situazione dell’organico del Corpo Forestale provinciale ed entro quali termini intenda provvedere all’assunzione del personale di vigilanza oggi carente in alcune stazioni.

Cons. Roberto Bombarda


 

     

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